UNA NOTTE A LONDRA 1996 - Un momento di musica
- V E R G E Z - A R T

- 30 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Chi ha ascoltato attentamente ha sentito qualcosa di quasi perfetto.
È difficile dire se il pubblico, quella sera a Londra, sapesse a cosa stava assistendo.
Nessuno spettacolo, nessuna teatralità. Solo cinque musicisti sul palco, ognuno pienamente presente, a servire la canzone.

Sultans of Swing era un'esperienza familiare, ma ciò che ne scaturì andò ben oltre la routine. Era musica, suonata con umiltà e assoluta precisione.
Knopfler rimase immobile, concentrato. Le sue dita si muovevano con tranquilla sicurezza, non per impressionare, ma per esprimere. L'assolo non mirava all'applauso, seguiva semplicemente il suo percorso, plasmato dall'istinto, dall'esperienza e dal tono. Ogni nota aveva uno scopo. Ogni silenzio, un peso.
I musicisti intorno a lui erano maestri a pieno titolo. Glenn Worf, un bassista che lasciava respirare il groove. Chad Cromwell, un batterista che suonava con pazienza e controllo. Richard Bennett, un chitarrista ritmico e Joos Holland, un pianista che ascoltava più di quanto suonasse. Nessuno cercava di distinguersi. Suonavano per il tutto, non per se stessi.
Non c'era ego su quel palco. Nessun tentativo di rubare la scena. Solo musica, onesta, disciplinata e priva di eccessi.
Ciò che accadde quella notte fu raro. Un perfetto equilibrio tra abilità e moderazione. Un momento in cui tutto il superfluo fu lasciato alle spalle, e ciò che rimase fu puro suono, profondamente umano, silenziosamente indimenticabile.
Alcuni potrebbero averlo capito. Altri potrebbero averlo sentito senza sapere perché.
Ma coloro che ascoltarono attentamente udirono qualcosa di quasi perfetto.
Una notte a Londra 1996
Sultans Of Swing, album originale del 1978. Mark e David Knopfler nel 1978, eseguono Sultans of Swing dal vivo.








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